Teatro

La commedia di Candido al Carcano

La commedia di Candido al Carcano

Il Candido fu scritto due secoli e mezzo fa dal geniale Voltaire, considerato scrittore scomodo e dai temi scandalosi. Un giovane autore dei giorni nostri, Stefano Massini, ha proposto una nuova scrittura scenica, dopo il successo ottenuto con 'Processo a Dio' e, ancora sorretto dalla bravura di Ottavia Piccolo, continua a fare centro nei migliori teatri italiani, come il Carcano di Milano che lo ospita dal 10 al 21 marzo. Più precisamente, ecco LA COMMEDIA DI CANDIDO, Ovvero avventura teatrale di una gran donna, tre grandi e un grande libro (con tutto lo scompiglio che seguì). A fianco della sempre delicata ma precisa Piccolo, ecco Vittorio Viviani, Massimiliano Giovanetti, Natalia Magni, Francesca Farcomeni, Desireè Giorgetti e Alessandro Pazzi, tutti diretti da Sergio Fantoni. Le scene e i costumi sono di Gianluca Sbicca e Simone Valsecchi, le luci di Iuraj Saleri e le musiche di Cesare Picco, interessante creatore di colonne sonore teatrali. L'Europa illuminista osannava Voltaire ma la notizia che costui stesse per pubblicare un nuovo libretto in cui beffava con satirica ironia colleghi, Stati, Chiesa ed Eserciti, poteva provocare un clima da ambiente di tipo spionistico, in cui tutti vogliono sapere tutto ma nessuno sa nulla. La storia in effetti è pruriginosa: la protagonista, tale Augustine, recita sui palchi più malfamati di Parigi in pieno '700. Poiché frequenta individui come Jean-Jacques Rousseau, Denis Diderot e lo splendido Voltaire, è costretta a travestirsi e a vivere di finzioni. Sovrani di mezza Europa temono di essere svergognati e sono pronti, come i gesuiti, alla censura immediata, mentre Rousseau paventa l'odio di Voltaire nei suoi confronti. Diderot ha il terrore che la sua Enciclopedia possa essere cancellata. Per queste ragioni, ognuno tenta di salvare se stesso, tutti sono infine contro il Candido. Stefano Massini, presentando il suo lavoro, afferma di non aver voluto celebrare il testo originale ma che si è divertito a ritrarre in forma teatrale la faccia più scanzonata e irriverente dell’Età dei Lumi, deridendo la tanto ricordata stagione dell'Illuminismo.